Un efficace trattamento della candidosi vulvovaginale, ben tollerato anche in gravidanza: metronidazolo-clotrimazolo in associazione per uso topico
La candidosi vulvovaginale o vulvovaginite da Candida (VVC) è una patologia largamente diffusa; gli studi epidemiologici dimostrano infatti che il 70-75% delle donne in età fertile presenta almeno un episodio di candidosi vaginale e il 40-50% va incontro ad almeno una recidiva (1).
La maggior parte degli episodi sintomatici di VVC, sebbene un numero crescente di evidenze indichi un ruolo emergente di specie come Candida glabrata e Candida tropicalis, è causata da Candida albicans.
La vaginite da Trichomonas vaginalis, una malattia sessualmente trasmessa
La vaginite da Trichomonas vaginalis, al terzo posto per frequenza tra le forme di vaginite infettiva, a differenza della vaginite batterica e della candidosi vulvovaginale è una malattia sessualmente trasmessa (MST). Globalmente, la tricomoniasi è considerata la più comune MST non causata da virus, con 170 milioni di casi riportati ogni anno; negli Sati Uniti, questa forme di vaginite colpisce da 3 a 5 milioni di donne ogni anno, con una prevalenza del 3% nelle donne in età fertile.
Il sintomo principale nelle donne con vaginite da Trichomonas vaginalis è rappresentato dalle perdite vaginali di colore giallo-verde, schiumose, maleodoranti, che causano irritazione vulvare. Talora sono presenti dispareunia, disuria e dolore addominale, mentre il prurito non è uno dei sintomi principali. Possono essere presenti petecchie a livello della cervice ed eritema vaginale. Peraltro, si ritiene che il 50-75% dei casi sia asintomatico (1,2).
Nuove evidenze su un ruolo della vitamina D nelle patologie ginecologiche e ostetriche
Nell’ultimo decennio hanno attirato un crescente interesse gli effetti della vitamina D in ambito ginecologico ed ostetrico.
Sindrome dell’ovaio policistico, endometriosi. Numerosi studi hanno dimostrato un’associazione tra deficit della vitamina D e vari sintomi della sindrome dell’ovaio policistico (PCOS), come insulino-resistenza, obesità, irsutismo, infertilità, e suggerito che la vitamina influenza lo sviluppo della PCOS attraverso la trascrizione genica e che la modulazione del sistema ormonale della vitamina D influenza il metabolismo insulinico e la regolazione della fertilità (1, 2).
N. 4/2016 - MedTOPICS - Periodico Quindicinale |