Criteri distintivi della faringite virale e streptococcica:
il ruolo dei FANS


Gli stati irritativo-infiammatori del cavo orofaringeo possono presentare cause diverse: allergica, irritativa, infettiva. Quest’ultima riconosce come agenti eziologici prevalenti alcuni virus molto diffusi nell’ambiente, specie (ma non solo) nel periodo autunno-inverno. I virus sono gli agenti infettivi responsabili dell’85-90% dei casi di infiammazioni dell’orofaringe nell’adulto e la loro prevalenza è ancora maggiore nel bambino (95% nei piccoli pazienti fino a 5 anni di età). Tuttavia è molto importante escludere la piccola percentuale di casi che sono causati da batteri, in quanto tali episodi richiedono un trattamento antibiotico specifico (1,2).

Esistono dei criteri epidemiologici e clinici che, pur essendo presuntivi, consentono di predire l'eziologia batterica o virale della faringite (3,4). Tali criteri sono riportati nella seguente Tabella 1.

 


Tabella 1. Criteri epidemiologici

Se, in base ai segni epidemiologici e clinici raccolti , la diagnosi di faringite batterica può essere ragionevolmente esclusa, la terapia non prevede l’impiego di antibiotici ma deve essere mirata esclusivamente al controllo dei sintomi associati all’infiammazione: si rende perciò necessario il ricorso ad un trattamento antinfiammatorio, in grado di alleviare rapidamente il discomfort del paziente (1,4).

Del resto, anche nelle forme ad origine batterica, gli antinfiammatori affiancano utilmente la terapia antibiotica, grazie alla loro capacità di risolvere efficacemente la sintomatologia.

I farmaci antinfiammatori pertanto sono sempre più ampiamente utilizzati e si dimostrano estremamente utili sia nel trattamento delle flogosi acute che di quelle croniche o recidivanti sostenute da agenti irritanti chimici o fisici, oltre che nel trattamento delle forme acute di origine batterica o virale.

I farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) rappresentano una classe di antinfiammatori di vasto impiego. L’effetto farmacologico dei FANS dipende dall’inibizione della cicloossigenasi (COX), il primo enzima della via di sintesi delle prostaglandine. Si tratta di sostanze che intervengono nel controllo di numerosi processi fisiologici. Presentano prevalentemente 2 isoforme: COX-2, la cui produzione è indotta da citochine e mediatori infiammatori e che viene quindi prodotta solo nelle sedi di infiammazione, e COX-1, presente in molte cellule e tessuti in condizioni fisiologiche. Poiché i FANS inibiscono entrambe le isoforme della COX, oltre alla soppressione dell’infiammazione, possono determinare la comparsa di diversi effetti collaterali, dipendenti da fattori individuali, dal tipo e dalle dosi del FANS utilizzato (Tabella 2).

 


Tabella 2. Possibili effetti collaterali dei farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS)

 

Pertanto, gli effetti collaterali dei FANS possono rendere non applicabile il trattamento sistemico con tali agenti in tutte le categorie di pazienti.


Bibliografia

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N.24/2013 - MedTOPICS - Periodico Quindicinale

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