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COVID-19: NASCITA DI UNA PANDEMIA


Il 31 dicembre 2019 venne segnalato un focolaio di polmoniti ad eziologia sconosciuta presso la città cinese di Wuhan; successivamente venne identificato da ricercatori cinesi (China CDC) l’agente eziologico di questa infezione, un nuovo coronavirus denominato SARS-CoV-2. La patologia causata da questo nuovo virus è stata denominata COVID (Coronavirus Disease) -19. Un mese dopo, il 31 gennaio, sono stati individuati e trattati in Italia i primi pazienti con infezione da COVID-19. Il 20 febbraio 2020 è stato identificato a Codogno, in Lombardia, il primo focolaio autoctono di COVID-19 nel nostro Paese. Un’anestesista di Cremona, la dr.ssa Annalisa Malara, medico all’ospedale di Codogno ha intuito che Mattia – questo era il nome del “suo” primo paziente - era stato attaccato dal SARS-CoV-2. In poche ore Mattia si è trasformato nel paziente 1 in Italia e la dr.ssa Malara è diventata il medico che ha individuato il focolaio italiano. Grazie al suo “intuito clinico” il nostro Paese e il resto del continente hanno avuto il tempo per provare a rallentare l’epidemia. Nel giro di poche settimane, l’Italia ha purtroppo visto rapidamente allargarsi la diffusione e la gravità dell’emergenza sanitaria da COVID-19, che ha messo pesantemente sotto pressione il Sistema Sanitario Nazionale (SSN). Nelle settimane successive si è assistito a una crescita esponenziale dei casi di infezione da COVID-19 nel nostro Paese, successivamente in Europa e poi nel resto del mondo.