Fibromi uterini, una frequente patologia spesso di riscontro casuale

I fibromi uterini rappresentano i tumori ginecologici benigni più comuni, con una frequenza che aumenta con l’età, tanto che tali neoplasie costituiscono un reperto clinico, spesso occasionale, in più del 30% delle donne di età compresa tra i 40 e i 60 anni (1).

 

I fibromi possono svilupparsi completamente nello spessore del miometrio (fibromi intramurali), possono sporgere nella cavità uterina (fibromi sottomucosi), possono svilupparsi verso la cavità peritoneale (fibromi sottosierosi). Meno comuni sono i fibromi cervicali, che originano dalla cervice uterina e i fibromi infralegamentari, che si sviluppano all'interno del legamento largo ed acquisiscono un apporto vascolare da altri organi intraperitoneali (fibromi parassiti) (2).

Si ritiene che l’origine di tali tumori sia unicellulare e, sebbene non sia completamente chiarito l’esatto processo che conduce alla trasformazione di una cellula muscolare liscia in una cellula fibromatosa, è ben dimostrato che la crescita del fibroma è regolata dalla presenza degli steroidi ovarici (1,2).

Il ruolo degli estrogeni è supportato dall’aumento della frequenza e severità nelle donne con menarca precoce e maggiore esposizione agli steroidi. L’obesità rappresenta un fattore predisponente, a causa dell’iperestrogenismo, mentre il fumo di sigaretta è associato ad un rischio ridotto per aumento del metabolismo degli steroidi. Ulteriori fattori che aumentano o riducono il rischio sono riportati nella tabella 1 (1).

Tabella 1. Fattori di rischio di endometriosi. (Tratta da ref.1)

Riduzione del rischio Aumento del rischio
Più di 5 gravidanze Età ≥ 40 anni
Post menopausa Razza nera
Prolungato uso di contraccettivi orali Anamnesi familiare positiva per fibroma uterino
Fumo Nulliparità
Medrossiprogesterone acetato depot Obesità

Sebbene molto spesso siano asintomatici, i fibromi sono generalmente identificati in donne con menorragia, dolore pelvico, sintomi ostruttivi. Nelle donne in età riproduttiva, inoltre, è possibile l’associazione ad infertilità o ad aborti ripetuti, specialmente nella localizzazione sottomucosa e intramurale. Le attuali evidenze suggeriscono inoltre che fibromi intramurali e sottomucosi che causano una distorsione della cavità uterina possono compromettere tentativi di fertilizzazione in vitro (1).

Il tipo e la gravità dei sintomi sono influenzati dalla localizzazione anatomica. In particolare, le alterazioni mestruali di maggiore entità sono provocate dai fibromi sottomucosi. I disordini mestruali sono invece rari nel caso di fibromi sottosierosi, distanti dalla cavità endometriale, che possono causare sintomi da compressione, ad esempio della vescica con aumento della frequenza minzionale, quando aumentano di dimensioni. Disordini mestruali sono provocati anche dai miomi intramurali, quando arrivano ad improntare la cavità endometriale.

L’ecografia transvaginale, l’esame diagnostico iniziale, permette di definire posizione, numero, dimensioni e localizzazione (sottosierosa, intramurale, sottomucosa) del fibroma (3).

Per quanto riguarda il trattamento, nei casi asintomatici o con sintomi di entità lieve/moderata e nelle pazienti in perimenopausa che non presentano metrorragia viene adottata una condotta di attesa, con controllo clinico ed ecografico periodico.

Negli altri casi, il primo approccio sarà farmacologico, riservando il trattamento chirurgico a casi selezionati (2).

 

Bibliografia

1. Evans P, Brunsell S. Uterine Fibroid Tumors: Diagnosis and Treatment. AmFamPhysician 2007;75:1503-8

2. Campedelli AL, Santagni S, Chierchia E et al. Progestinici e fibromatosi uterina. Bollettino di Ginecologia Endocrinologica 2012; 6:19-34

3. Benedetto Melis GB, Piloni M, Marotto MF et al. Fibromatosi uterina e perimenopausa. Riv. It. Ost. Gin. 2008; 19:873-875

 

<< Torna alla Home

N. 10/2015 - MedTOPICS - Periodico Quindicinale
È vietata la riproduzione totale o parziale senza il consenso scritto dell'editore - 15ED0008
Copyright © 2015


Colophon | Informazioni legali | Privacy